Barbara e Valentina Silvani…cugine o come ci chiamano ormai tutti, le KUGGINS, appassionate di teatro, poiché lo abbiamo respirato fin da bambine, impegnate nel volontariato dall’adolescenza, siamo qui per puro caso…a volte il destino mescola le carte in maniera bizzarra e fa ritrovare le persone, anche quelle che si sono allontanate senza nemmeno ricordarsene il motivo…noi ci siamo ritrovate grazie al teatro…
“DUE META’ COSI’ DIVERSE…LO STESSO SOLE”
“IL MONDO VISTO CON GLI OCCHI DI UN BAMBINO, E’ UN GRANDE CIRCO IN UN GIORNO PIENO DI SERENO”
E.Ramazzotti
Nel 1993, Don Isidoro Sassi, allora parroco della Parrocchia di Lippo di Calderara di Reno (BO) ci chiese di ideare un’attività che potesse interessare i bambini di età compresa tra i 5 ed i 10 anni e così provammo, per gioco, a mettere in scena MARY POPPINS. I bambini si divertirono e l’idea fu un successo!
Nel maggio del 1999, un assessore del Comune di Calderara di Reno, in provincia di Bologna, portò suo figlio a vedere una nostra recita e ci propose di cominciare una collaborazione, fu così che nell’agosto 2000, nacque l’associazione SOLECHEGIOCA.
Durante questi anni abbiamo studiato, ristudiato e ancora studiamo le tecniche teatrali, la psicologia dell’età evolutiva, la dinamica di gruppo e abbiamo approfondito il tema della disabilità per l’inserimento di bambini, ragazzi e adulti con lievi disabilità all’interno dei nostri laboratori.
Collaboriamo con psicologi, neuropsichiatri, logopedisti, pedagogisti, insegnanti ed educatori in un progetto sull’inclusione in cui crediamo veramente tanto.
Non finiamo mai di imparare, di aggiornarci e di formarci ed ogni nostro volontario è formato non solo nella pratica ma anche nella teoria, con percorsi formativi condotti da professionisti qualificati e preparati.
“SOLTANTO UNA VITA VISSUTA PER GLI ALTRI E’ UNA VITA CHE VALE LA PENA VIVERE”
A. Einstein
“C’E’ CHE OGNUNO DI NOI, PUO’ RESISTERE, SAI, AGGRAPPATO AD UN RAGGIO DI SOLE”
E. Ramazzotti
Nel settembre del 2000, avevamo 12 bambini iscritti all’attività teatrale.
Ad oggi gestiamo 10 gruppi di attività teatrale, in provincia di Bologna e di Modena, per un totale di quasi 150 iscritti.
Collaboriamo con alcune scuole materne, elementari, medie, superiori e con altre associazioni sul territorio.
IL NOSTRO METODO: c’è una cosa che non riusciremo a dare mai ai nostri figli. Una cosa che noi abbiamo vissuto e che ci ha formato senza che ce ne accorgessimo. LA REALTA’ DEL CORTILE! In CORTILE si giocava tutti insieme, non importava l’età, lo stato sociale, la provenienza, il reddito o se abitavi in un appartamento o in un castello sulle nuvole, si giocava e basta. Nascondino, Guardie e Ladri, I 4 cantoni, Palla, Pallavolo, Barbie, Cicciobello, Fiammiferino, Elastico o Luna. Fischiare con le foglie o cercare le bacche perfette per la cerbottana. Gare di corsa, di sputi, di fischi, di verticali, ruote o di salti. Le case per le formiche fatte con le foglie ed i rametti. Le bici che facevano rumore grazie alla carta da briscola fissata tra i raggi con la molletta da biancheria. Salire lo scivolo a rovescio, dondolarsi a testa in giù, fare le capriole. Gavettoni o palle di neve. Non importava cosa si faceva, l’importante era GIOCARE insieme. Non si diceva “quello è un 93”o “è uno sfigato”, si sapeva che c’erano i grandi ed i piccoli, i simpatici e gli antipatici, ma quando qualcuno alzava la mano e gridava “CHI VUOLE GIOCARE A NASCONDINO METTA IL DITO QUI SOTTOOOOO!”, i grandi e piccoli, i simpatici e antipatici correvano a mettere il dito indice sotto quella mano e lì, eravamo tutti uguali, tutti attenti a non essere quello che doveva fare la conta. La cosa più bella che mi ha lasciato la realtà del cortile è stato un codice di comportamento che nessuno ti leggeva o diceva, semplicemente lo imparavi vivendo. Imparavi l’autorevolezza, il rispetto, attendere il tuo turno, le regole, il lavoro di gruppo, ascoltare, la complicità, la giustizia e questo te lo insegnava l’eterogeneità del gruppo in tutte le sue sfaccettature. Il confronto e’ una grande ricchezza e formazione personale. I più grandi imparavano ad avere pazienza e ad insegnare, i più piccoli imparavano ad IMPARARE. C’era spazio per giocare tutti insieme e momenti in cui i grandi stavano con i grandi ed i piccoli...disturbavano i grandi!